LECCE – Un primo impatto forte , certamente. Ma quello che è ancora più forte è quello che le immagini ed il miglior racconto non possono restituire: l’odore nauseabondo che c’è nella zona.
Carte, coperte, scarpe , spazzatura di ogni tipo, bottiglie vuote come cartolina ricordo del bivacco notturno e tra i rifiuti il lezzo di urina ed escrementi, e la carta utilizzata per pulirsi dopo aver usufruito di un servizio igienico improvvisato sui marciapiedi della zona. Non potendo usufruire dei bagni a pagamento all’interno della stazione.
Una situazione non nuova, forse peggiorata perché chi staziona qui, adesso si sente al “riparo” da occhi indiscreti per via delle recinzioni che delimitano il cantiere dei lavori in corso.
Chi lavora qui ogni giorno è costretto a vivere con porte e finestre chiuse.