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Pedopornografia e pedofilia: in Puglia cinque arresti e 36 denunce in un anno

Le trappole della rete sono davvero tante e si moltiplicano di anno in anno con la nascita di nuovi fenomeni, come ad esempio, nel 2023 a livello nazionale è cresciuto il sex tortion che coinvolge sempre più minorenni. Si tratta di estorsione sessuale perpetrata anche da gruppi criminali organizzati nei confronti di bambini e adolescenti. Gli estorsori, fingendosi ragazze avvenenti, contattano ragazzini tramite i social inducendoli a realizzare video sessualmente espliciti con la minaccia di diffonderlo ad amici e familiari in caso di mancato pagamento di una somma di denaro. Negli ultimi dodici mesi, in Puglia, ci sono stati cinque arresti e 36 denunce per reati di detenzione di materiale pedopornografico e adescamento di minori sulla rete, ad opera del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica – Polizia Postale di “Puglia” con sede a Bari, e le Sezioni Operative territoriali di Lecce, Brindisi, Taranto e Foggia. Grazie ad un lavoro costante sul territorio, tra gli adolescenti, con la collaborazione delle scuole, la postale pugliese ha raggiunto importanti risultati nella lotta contro la pedopornografia online. Le scolaresche della Puglia, insieme a quelle della Campania, Basilicata, Calabria e Sicilia, hanno partecipato al progetto pon “Nei panni di Caino pr capire e difendere le ragioni di Abele”. Gli studenti hanno indossato dei visori Oculus e hanno potuto osservare, dalla prospettiva della vittima o di un partecipante, le situazioni di rischio online, vivendole “direttamente” sulla loro pelle. In Puglia sono stati circa 100 gli incontri di formazione e informazione nelle scuole, al fine di orientare i giovani ad un uso consapevole dei social media e delle nuove frontiere di comunicazione telematica. Tra le più grandi operazioni che ha coinvolto anche la Puglia si ricorda quella denominata Viper con 57 decreti di perquisizione. Proprio la piattaforma Viper era quella utilizzata per lo scambio di materiale pedopornografico con torture perpetrate anche su bambini. Al canale erano iscritti anche stranieri tanto da far scattare una cooperazione internazionale con 44 diversi Stati. Mentre nell’ottobre del 2023 vennero eseguite 30 perquisizioni su tutto il territorio nazionale, Puglia compresa, che portò a 3 arresti e 24 indagati. L’operazione denominata “Lucignolo” venne svolta con agenti infiltrati per mesi nelle chat di scambio di materiale pedopornografico per individuare chi pubblicava immagini di minorenni. Oltre 100 gli investigatori cibernetici impegnati. Mentre a livello nazionale in 12 mesi sono stati analizzati 28255 siti, di cui quasi 2800 inseriti nella black list dei siti che contengono rappresentazioni di sfruttamento sessuale di minori. Oltre 1100 le persone identificate e denunciate per aver scaricato, condiviso e scambiato foto e video di abuso sessuale ai danni di minori.

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