Attualità

La nuova pista di pattinaggio in ritardo di “appena” due anni e mezzo

LECCE – Un lucchetto per certificarne la chiusura. Una inferriata di due metri e mezzo per impedirne l’accesso a eventuali balordi o teppistelli da quattro soldi. Dietro la riluttante e respingente ringhiera si scorge il pallone tensostatico che ospiterà la nuova pista di pattinaggio.

Siamo a Lecce, nell’area dell’antistadio di Via del Mare, un tempo non molto lontano una zona dove si ritrovavano calciatori dilettanti per sfidarsi in alcune partite dei campionati minori. Una tribunetta per seguire le gare dei propri beniamini e un entusiasmo genuino e travolgente. Nella stessa area trovava spazio anche una pista di pattinaggio all’aperto, abbandonata da diversi anni. Laddove si respirava gioia e allegria ora regna il silenzio.

Eppure l’agenda degli Amministratori di Palazzo Carafa era lastricata di buone intenzioni. L’obiettivo è quello di realizzare un palazzetto sportivo dedicato al pattinaggio artistico a rotelle e all’hockey a rotelle. Peccato che i tempi siano diventati biblici per via di alcuni problemi tecnici conditi da rallentamenti (e frenate) procedurali. Risultato? Due anni e mezzi di ritardo sulla fine dei lavori previsti – così come recita il cartello posizionato all’ingresso – al 22 ottobre 2021.

Ad ogni buon conto, prima del termine della consiliatura la struttura potrebbe essere inaugurata. Con buona pace di tutti. Soprattutto dei numerosi atleti che si cimentano in questo bellissimo sport che in città ha un grande seguito. Come quelli che fanno parte dell’associazione sportiva San Domenico Savio di Lecce che può contare su più di cento pattinatori, quattro dei quali nella nazionale italiana, costretti spesso a trasferirsi al più funzionale e adeguato palazzetto di Corigliano d’Otranto.

Il percorso per arrivare alla struttura dell’antistadio resta comunque impervio e poco sicuro. E allora prima di pensare a qualsivoglia taglio del nastro sarebbe il caso di sistemare l’intera zona che tra porte arrugginite, rifiuti ed erbacce rischia di trasformarsi in un pericolo pubblico.

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