CASARANO – Aveva al collo la sciarpa che il fidanzato le aveva regalato quando la mattina dell’epifania Roberta Bertacchi è stata ritrovata impiccata sul balcone della sua abitazione a Casarano. Un dettaglio che, sommato alla lite avvenuta tra la coppia qualche ora prima della tragedia, negli inquirenti ha da subito insinuato un dubbio: Roberta potrebbe essere spinta ad ammazzarsi. Un’ipotesi che adesso è stata messa nero su bianco.
Davide Falcone, il ragazzo di Roberta, è stato iscritto sul registro degli indagati con le accuse di istigazione al suicidio e maltrattamenti in famiglia.
“Il mio assistito è ancora profondamente scosso e addolorato per la tragica vicenda – commenta a caldo a Telerama il suo legale, l’avvocato Giorgio Caroli – Tuttavia – continua – respinge, fermamente, qualsiasi suo coinvolgimento e difenderà la sua estraneità ai fatti nelle sedi opportune”.
Intanto il 35enne è attualmente ristretto in carcere dallo scorso 7 marzo: è tra le persone arrestate nell’ambito dell’operazione dei carabinieri denomitata “Fortezza” – portata a termine dopo l’omicidio a Casarano di Antonio Amin Afendi – blitz che ha consentito di smantellare due presunte organizzazioni criminali dell’hinterland casaranese.
Tornando alla tragica morte della 26enne, l’esame autoptico confermò lesioni compatibili con l’impiccagione. Parallelamente amici e familiari, ascoltati dagli inquirenti, hanno riferito della relazione piuttosto tormentata tra la giovane e il suo fidanzato: i due quella proprio sera – come confermato dai testimoni – avevano avuto un’accesa discussione in un pub.
I genitori della ragazza hanno poi riferito che la figlia era in cura per alcune patologie ma aveva mostrato significativi miglioramenti nell’ultimo periodo, tanto da decidere di trasferirsi da Ruffano a Casarano. Qui aveva preso in affitto una casa, in cui viveva da sola. Anche per questo la mamma la mamma ha lanciato un appello: “chi sa, parli – ha detto – Roberta aveva dei progetti, non si sarebbe mai uccisa”.