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Caso Porsche, dalla Germania l’accusa più dura: “Tradita la mission aziendale”

BARI – Benvenuti in Germania. Dove, a far notizia, non è il piano di espansione del colosso automobilistico di casa ma, al contrario, l’impatto ambientale che questo progetto avrà. E che avrà nel Salento, naturalmente. Ma che per gli ambientalisti tedeschi è un tema da attenzionare. Come dire, in Germania sì, qui in Puglia un po’ sì e un po’ no. O per meglio dire, per alcuni sì e per alcuni no.

Ma torniamo al punto.

Il caso dell’ampliamento della pista Porsche di Nardò è diventato non solo un tema per la stampa tedesca, ma lo è soprattutto per la politica. Al Comune di Stoccarda, infatti, è stata depositata una mozione per chiedere spiegazioni e chiarimenti. E non tanto su cosa intende fare Porsche, ma sull’abbattimento dei 200 ettari di bosco dell’Arneo, definito anche dalla stampa tedesca “l’ultimo residuo di una foresta secolare”.

E’ accaduto il 5 marzo scorso, quando il gruppo politico Sos Linke Puls Fraction di Zuffenhausen apre la discussione sulle conseguenze del piano di ampliamento del Nardò Technical Center (NTC). In particolare, i consiglieri comunali con la mozione vogliono audire il management di Porsche per chiarire se siano state valutate alternative per lo sviluppo del piano senza intaccare il bosco e, se sì, con quali argomentazioni tali alternative siano state respinte. Inoltre, le misure compensative prevedono opere di rimboschimento su circa 500 ettari, ma a Porsche si chiede di specificare con quali risorse verrebbe realizzato l’intervento di rinaturalizzazione promesso. Ciò che in buona sostanza la politica tedesca sottolinea è che per far spazio a nuove auto elettriche, le auto ecologicamente del futuro, si va esattamente contro tutti gli obiettivi di tutela della natura e del paesaggio. La politica tedesca fa anche notare che nel rapporto sulla sostenibilità del 2022 del Gruppo Volkswagen (di cui fa parte Porsche) è espressamente indicato che “la sostenibilità significa mantenere a lungo termine sistemi ecologici, sociali ed economici sostenibili a livello globale, regionale e locale ”. Insomma, esattamente tutto ciò che non sta accadendo.

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