BRINDISI – Non c’è pace in casa del Brindisi calcio. Questa è una stagione sfortunata nata sotto il buon auspicio dell’entusiasmo per il ritorno in terza serie dopo oltre trent’anni ma costellata poi da errori e negatività che hanno stracciato via quella gioia popolando di nubi, ansie e paure tutto l’ambiente biancazzurro.
La squadra, dopo l’addio al direttore generale, al direttore sportivo, all’allenatore e dopo che la società ha smantellato la rosa, non ha avuto quella scossa per risalire la china, anzi si ritrova all’ultimo posto in classifica e la retrocessione non è solo una paura ma rischia di diventare una triste realtà.
Purtroppo Roselli, un signore del calcio, ha dovuto solo assemblare tutti i nuovi elementi, ha cercato di dare un’anima, ma non ha inciso sulla classifica.
La squadra prova a giocare con tutti i limiti che ha e nell’ultima partita con il Latina anche la sfortuna ha sbarrato la strada al Brindisi che non avrebbe meritato proprio la sconfitta arrivata in rimonta con i due gol di Fabrizi che hanno ribaltato il vantaggio di Trotta.
Al termine della gara l’emozione forte di Roselli che si dimette in diretta e poi la presa di posizione della società che dice di no e si tiene stretto il suo condottiero decidendo di respingerle – scrivono – “perché convinti delle qualità umane e professionali del proprio allenatore il cui equilibrio è stato messo alla prova da una direzione arbitrale sfortunata e che ha negativamente inciso nell’economia del match dei biancazzurri. Avanti insieme, dunque, con unità di intenti”
Una prova di forza della società guidata da Arigliano che deve però anche fare i conti con una contestazione dei tifosi che chiedono di lasciare il Brindisi.
In tutto questo arriva anche la sfida proibitiva di domani a Castellammare di Stabia dove al Menti bisognerà affrontare la capolista incontrastata del Girone C con 54 punti, che nell’ultimo turno ha espugnato Monopoli vincendo per 1 a 3.
Fischio d’Inizio alle 20.45, arbitro dell’incontro Gabriele Sacchi di Macerata, assistenti Giuseppe Lipari di Brescia e Francesco Picciché di Trapani, quarto ufficiale Alessandro Colelli di Ostia Lido.
Servirebbe un miracolo, una di quelle imprese a cui nessuno crede fino a quando non si verificano.
