TARANTO – In assenza di una risposta della Presidenza del Consiglio dei ministri alla richiesta d’incontro inviata il 5 febbraio, Fim Fiom Uilm si autoconvocheranno a Palazzo Chigi, per un confronto urgente e necessario a garantire la continuità produttiva e occupazionale di Acciaierie d’Italia. “Il tempo è ormai scaduto – dicono i sindacati – il degrado degli stabilimenti è insostenibile. Da giorni sembrerebbe essere in atto una trattativa segreta tra i soci di Acciaierie d’Italia alla ricerca di una soluzione condivisa per il cambio di gestione, in assenza di confronto con le organizzazioni sindacali. È inaccettabile – si legge nella nota – che dopo due decreti voluti dal Governo per estromettere Mittal, attraverso l’attivazione dell’amministrazione straordinaria, la situazione e il futuro dell’ex Ilva rimangano nella totale incertezza. In assenza di un intervento urgente -concludono Fim Fiom Uilm – saremmo alla fermata totale degli impianti. Noi non ci rassegniamo e chiediamo al Governo azioni immediate e decisive: non accetteremo decisioni precostituite sul futuro. L’unico riferimento per noi resta l’accordo del 6 settembre 2018”.