Agricoltura

Agricoltura in ginocchio: Cia Puglia consegna documento al prefetto

TARANTO – La Cia Puglia ha consegnato nelle mani del prefetto di Taranto un documento contenente le rivendicazioni e le proposte per superare la crisi che investe l’agricoltura e che la dottoressa Paola Dessì si è impegnata a trasmettere alla premier Giorgia Melone e al ministro Lollobrigida.  Oltre al presidente De Padova e al direttore Rubino, all’incontro hanno partecipato anche i componenti dell’esecutivo CIA Due Mari Francesco Bianco e Fernando De Florio. La piattaforma CIA in difesa dell’agricoltura è stata approvata all’unanimità nel corso dell’assemblea regionale dell’organizzazione che si è svolta il 26 gennaio, a Bari, e che ha riunito le delegazioni degli agricoltori pugliesi provenienti da Taranto, Brindisi e da tutte le altre province della regione. Nel territorio di Taranto, particolarmente in difficoltà sono alcuni settori tra i quali quelli degli ortaggi, degli agrumi, dell’uva da tavola e della zootecnia. Difficoltà strutturali riguardano l’approvvigionamento idrico, con l’esiguità di reti e strutture adeguate a un sistema irriguo da potenziare, innovare e rendere più efficiente e moderno. Problemi enormi anche per gli storni, i cinghiali e più in generale i danni provocati dal proliferare senza controllo delle diverse specie della fauna selvatica. Sono cinque le priorità indicate dall’organizzazione: la riforma della PAC, misure europee e nazionali per la riduzione dei costi di produzione, interventi per affrontare calamità e fitopatie, contrasto alla concorrenza sleale e vera semplificazione burocratica. Ogni singola voce dei costi di produzione, negli ultimi tre anni – sottolinea la Cia – è stata caratterizzata da aumenti a volte fuori controllo che solo per brevi periodi si è provveduto a calmierare con misure- palliativo, mai con azioni strutturali. Negli ultimi anni, assieme ai costi di produzione, sono aumentati anche i danni economici causati da eventi climatici estremi e fitopatie devastanti come la Xylella, che ha ridotto ai minimi termini il potenziale produttivo olivicolo nelle zone colpite, e la peronospora, capace di dimezzare la produzione vitivinicola pugliese nel 2023. Sul fronte Xylella, conclude la Cia, l’Europa può e deve intervenire sia attraverso l’impegno di risorse per il contrasto e la rigenerazione sia impegnandosi per formare una rete internazionale di ricerca e sviluppo di soluzioni innovative e concrete.

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