MANDURIA – Per far luce sulla brutale esecuzione di Natale Naser Bahtijiari – 21enne del Campo Sosta Panareo a Lecce accoltellato, picchiato e gettato in una scarpata a Manduria la notte del 22 febbraio scorso – il processo si aprirà il 19 gennaio prossimo quando davanti alla Corte d’Assise di Taranto compariranno D’Amicis, Dinoi e D’Oria Palma, i tre giovani ritenuti responsabili dell’assassinio, ma anche Vincenzo Stranieri (alias “Stellina”), storico boss Scu che al nipote imputato avrebbe dato una mano nelle fasi successive al delitto.
Intanto nelle scorse ore è arrivata una prima condanna in abbreviato: 4 anni di carcere per Suad Bahtijari, fratello della vittima. È per suo conto – stando alle indagini – che Natale Naser quel 22 febbraio ha raggiunto Manduria, con l’obiettivo di incassare il pagamento di una partita di 100 grammi di cocaina. Non poteva immaginare Suad che i suoi acquirenti-soci del Tarantino per non pagare il debito di droga avrebbero ucciso suo fratello, oltre che per vendicare il torto subito da Stellina in persona, con una serie di spari indirizzati all’auto della figlia del boss.
Per Suad Bahtijiari la condanna alla reclusione, più 18mila euro di multa, arriva per il reato di spaccio in concorso con due dei tre imputati per l’omicidio.
I tre presunti assassini dovranno invece rispondere di omicidio in concorso, con una serie di aggravanti tra cui la crudeltà e il metodo mafioso, e poi di tentata soppressione o distruzione di cadavere, considerato che nelle intenzioni – così come intercettato – il corpo del giovane doveva essere bruciato.
Fu una vera e propria esecuzione in stile mafioso: su questo la DDA, sin da subito, non ha avuto dubbi. Emblematico il bacio di uno dei presunti assassini, durante l’omicidio, al tatuaggio di famiglia sul braccio del nipote di Stellina: dichiarazione di rispetto e fedeltà nei confronti del clan.
E.F.
