BARI – Un terzo della produzione pugliese di uva, quest’anno, se n’è andata in fumo fra eventi estremi e attacchi di peronospera. È stata un’annata da dimenticare, con quantità crollate in alcune aree dal 40% fino al 90%, mentre sono aumentati in misura esponenziale i costi di produzione. Per questo la Giunta regionale ha approvato la proposta urgente al Ministero dell’Agricoltura della declaratoria di eccezionali avversità atmosferiche, necessaria per avere accesso al Fondo di Solidarietà Nazionale in favore delle aziende agricole colpite nel 2023 dalla calamità peronospora. Un flagello dal Salento alla Daunia, stando alle relazioni dei tecnici dei Servizi territoriali che hanno raccolto segnalazioni nelle province di Lecce, Taranto, Brindisi, Bari e BAT, Foggia. La conta dei danni, in alcune zone, arriva al 100% di prodotto perduto.
La peronospora è una malattia fungina che causa gravi danni alle viti e compromette la capacità produttiva dei vigneti. Una vera sciagura per la Puglia, primo produttore in Italia di uva da tavola. Anche quella da vino conta 30mila aziende agricole impegnate su 71mila ettari per la produzione di vini DOP e IGP e di altre tipologie, con un valore di 1,5 miliardi di euro ed un paniere di 38 Vini DOP e IGP che posiziona la Puglia al quinto posto delle regioni italiane per prodotti certificati nel settore del Vino DOP IGP per 407 milioni di euro di valore.
Sono 1,3 milioni le persone impegnate direttamente in campi, cantine e nella distribuzione commerciale, ma anche in attività connesse e di servizio: quello che la Coldiretti regionale chiama “l’esercito del vino”, sollecitando misure urgenti a sostegno del settore vitivinicolo, per far fronte alla perdita di prodotto e quindi di valore, ma anche di giornate di lavoro con un effetto negativo sull’occupazione.