LECCE – Un dolore improvviso al braccio sinistro, tre dita della mano che si intorpidiscono improvvisamente, la frequenza cardiaca che aumenta. Come la paura, la paura che il cuore, ormai non giovanissimo, abbia deciso di fare i capricci. Dai pensieri all’agire è un attimo, con la decisione di raggiungere il pronto soccorso del Fazzi di Lecce, dove fugare dubbi e paure, dove trovare accoglienza. Orario di ingresso ore 15.30, orario di uscita ore 6.50 del mattino successivo, nel mezzo solo un prelievo del sangue, un elettrocardiogramma, ed una consulenza cardiologica che, dopo sedici ore, non è mai arrivata, rimanendo seduto in attesa su una sedia del triage, tra gente piena di sofferenza. Poi, esasperato, sfinito, la decisione di farsi rimuovere da un infermiere, come ultimo atto di pietà verso chi è stremato, l’ago cannula ancora conficcato nel braccio. È il racconto, l’ennesimo racconto, di una giornata al pronto soccorso del Fazzi, è il racconto dell’ennesimo disservizio che vede protagonista e vittima un cittadino in cerca di aiuto
Una situazione che peggiora, giorno dopo giorno ed alla quale è necessario porre rimedia. Nelle scorse ore il consigliere regionale Paolo Pagliaro in una nota ha denunciato le criticità dei pronto soccorso del Fazzi di Lecce e di quelli attivi negli altri ospedali della Provincia. “Un’emergenza cronica”, ha sottolineato il consigliere regionale, il primo passo necessario è sbloccare immediatamente i concorsi per medici, ed è per questo che faccio appello al presidente Emiliano e all’assessore Palese”.
