Attualità

Topi, escrementi ed erbacce: quando a “San Pio” la casa diventa una prigione

LECCE – Obbligati a vivere barricati in casa, senza la possibilità di aprire le finestre, uscire sul balcone, men che meno pensare di stendere i panni. Obbligati a vivere con la paura di ritrovarsi in casa, ratti insetti, con l’incubo delle infezioni che potrebbero portare gli escrementi dei piccioni che ricoprono l’intera area, costretti a respirare quell’aria malsana di cui tutta la zona è ammorbata. Siamo in via Pozzuolo, quartiere San Pio, di fronte alle palazzine cadenti e dismesse meglio note con il nome di “case Minime”, in attesa da tempo di essere abbattute nell’ambito di un progetto di riqualificazione che per ora rimane chiuso all’interno della recinzione dell’area di un cantiere in attesa da anni di poter partire. La denuncia, il disperato appello, l’ultimo, dopo quelli già lanciati da altri residenti del complesso di edilizia popolare che si affaccia su quello che ad oggi è un monumento al degrado ed all’incuria, è di una donna madre di tre bambini

Uno scempio che, chi vive in questa palazzina, è costretto a subire senza via d’uscita. Tanti gli appelli, tante le richieste di intervento, ma tutto resta uguale, giorno dopo giorno, facendo crescere, al pari di erbacce, sporcizia e colonia di piccioni, la rabbia.

Eppure, per quest’area dismessa erano stati stanziati, con apposita determina comunale, nel duemilaventi, seimila euro per interventi urgenti ed improrogabili presso i fabbricati dismessi delle case minime. Ma intanto, in via Pozzuolo, le finestre continuano a rimanere chiuse.

 

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