LECCE – «È difficile rimanere soli» e «sopportare quello che è accaduto». Avrebbe scritto queste parole sul suo diario qualche giorno prima di togliersi la vita la studentessa francese di 21 anni trovata morta domenica sera nella sua stanza, in un appartamento in via Pappacoda a Lecce che condivideva con altri studenti.
Secondo gli inquirenti in quel messaggio di addio ai suoi famigliari ci sarebbe la conferma di quanto riferito da alcuni suoi amici: qualche giorno prima del gesto estremo, la giovane avrebbe subito una violenza sessuale, probabilmente proprio nella sua stanza.
La conferma degli abusi sarebbe stata trovata in quelle quattro mura: un certificato medico rilasciato dal Pronto Soccorso, tra il 17 e il 18 ottobre. La ragazza avrebbe raggiunto l’opsedale affermando di aver subito una violenza sessuale. I medici, a quanto si apprende, avrebbero rilevato e certificato gli abusi, illustrandole anche tutto il percorso da seguire in questi casi, tra cui quello della denuncia che però la studentessa non ha mai sporto.
Dopo le testimonianze raccolte e gli scritti della vittima, la Procura ha aperto un’inchiesta. A coordinare le indagini, affidate alla Squadra Mobile della Questura di Lecce, il Sostituto Procuratore Giorgia Villa.
La giovane era in Italia da poche settimane per seguire un corso Erasmus.
A fare la tragica scoperta domenica sera è stata una sua coinquilina, che ha allertato il 113: la 21enne era chiusa in camera da un giorno, senza dare sue notizie. Sfondata la porta,nessun dubbio: l’universitaria si era tolta la vita.
In base alle prime risultanze investigative, la Procura adesso vuole vederci chiaro: potrebbe essere stata la violenza subita a spingerla a rinunciare a vivere a soli 21 anni.
E.F.
