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Pensione integrativa: perché attivarla

Non è mai troppo presto per pensare alla pensione. Non solo chi è ormai vicino al traguardo, ma anche – o forse soprattutto – i giovani dovrebbero domandarsi quanto potrebbero prendere con la sola pensione obbligatoria e quali possibilità esistono per ottenere un assegno aggiuntivo.

In rete è possibile trovare strumenti che consentono di calcolare la tua futura pensione in pochi click. Sebbene il risultato ottenuto sia approssimativo, può farti capire quanto percepirai e se potrai mantenere il tenore di vita al quale sei abituato. Molto spesso questo non è possibile. La pensione obbligatoria è infatti in genere molto più bassa rispetto allo stipendio medio percepito durante la vita lavorativa, corrispondendo a una percentuale compresa tra il 40 e il 60%.

Ricorrendo a una delle tre forme di pensione integrativa, potrai colmare, almeno in parte, la differenza, aumentando le tue possibilità di goderti appieno la vecchiaia, concedendoti qualche piacere al quale hai dovuto rinunciare durante i lunghi anni di lavoro.

Che cos’è la pensione integrativa

La pensione integrativa, nota anche come previdenza complementare, è uno strumento finanziario che, a fronte del versamento di contributi periodici, consente di ottenere, al raggiungimento dell’età pensionabile, un assegno mensile aggiuntivo rispetto a quello garantito dalla previdenza obbligatoria.

Il valore dell’assegno potrà variare in base a numerosi fattori. Tra questi rientrano:

  • l’ammontare dei contributi versati;
  • l’età in cui si va in pensione;
  • il rendimento del fondo o del piano.

È importante ricordare che la pensione integrativa è una vera e propria forma di investimento. I gestori dei Fondi Pensione aperti o chiusi e dei PIP non tengono il denaro ricevuto bloccato su un conto, ma lo investono. È per questo motivo che, tra i fattori che influiscono sull’ammontare dell’assegno, rientra anche il rendimento.

Perché sottoscrivere una pensione integrativa

I motivi che possono spingere un risparmiatore a sottoscrivere una delle tre forme di pensione integrativa sono numerosi e possono variare da persona a persona.

Tra i tanti e più comuni è possibile indicare:

  • la possibilità di versare dei contributi anche se si è disoccupati o inoccupati: i Fondi Pensione Aperti e i PIP sono accessibili anche a chi non lavora. Questo aspetto consente anche a chi si trova senza lavoro di pensare alla vecchiaia;
  • l’ottenimento di un reddito aggiuntivo dopo la pensione: poter contare, al raggiungimento della pensione, su un reddito aggiuntivo significa non dover modificare totalmente le proprie abitudini e il proprio stile di vita;
  • la possibilità di riscattare la somma spettante o di ottenerne un anticipo: alcuni fondi consentono ai beneficiari di riscattare la pensione in anticipo, ad esempio nel caso in cui ci si trovi senza lavoro per più di 4 anni, o di chiederne un anticipo per acquistare la prima casa o per sostenere delle spese mediche.

Altri motivi per aderire a una pensione integrativa riguardano la possibilità di ottenere interessanti agevolazioni fiscali, nonché l’opportunità, per i lavoratori dipendenti, di versarvi il TFR.

Naturalmente, trattandosi di forme di investimento, è sempre importante scegliere con attenzione il prodotto che si intende sottoscrivere, valutandone stabilità, performance e caratteristiche. Per non commettere errori, può essere utile chiedere consiglio a un consulente finanziario esperto.

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