BRINDISI – Non ci sono buone notizie per il Brindisi calcio. La data tanto attesa e cerchiata in rosso sul calendario, quella della gara con la Juve Stabia, dell’8 ottobre, probabilmente non sarà quella del ritorno al Fanuzzi. Un problema, infatti, dovrebbe far slittare la fine dei lavori e la consegna dell’impianto. Sarebbe una questione legata al drenaggio che, attualmente, starebbe complicando i piani. I tecnici sono già a lavoro per capire la causa dell’intoppo e soprattutto la possibile soluzione in tempi brevi.
Se non si supera questo ostacolo non si potrà passare allo step successivo, ossia, il posizionamento dei rotoli che andranno a costituire il manto erboso dello stadio brindisino. Una situazione gravissima che complica ulteriormente i piani del sodalizio adriatico, a livello tecnico, competitivo ed economico. É impensabile poter gareggiare con le altre realtà del territorio se non si duella ad armi pari.
Le parole del Direttore generale Pierluigi Valentini hanno descritto il dramma sportivo che stanno vivendo i biancazzurri, costretti a giocare le gare casalinghe a diverse centinaia di chilometri, fuori regione, senza il sostegno del pubblico e senza incassi. Valentini, nella conferenza stampa post partita, ha detto chiaramente che senza il Fanuzzi, non c’è il progetto Brindisi e se l’8 ottobre lo stadio non dovesse essere pronto, questo minerebbe l’intera organizzazione stagionale, fatta da una proprietà che ha già fatto numerosi sacrifici nelle ultime stagioni.
Purtroppo gli intoppi e i ritardi nella consegna dei cantieri non sono una novità, questa corsa contro il tempo è determinata da anni e anni di incuria, in cui lo stadio cittadino è stato abbandonato. Denigrato ad ogni occasione, lo stato disastroso del manto erboso non era certo una novità, evidentemente era una questione che andava affrontata e risolta prima.
Infine, in riferimento al nuovo cartello indicante gli estremi relativi al primo stralcio di lavori sul terreno di gioco dello stadio Franco Fanuzzi, l’amministrazione comunale ha comunicato che la data di fine lavori, indicata nel 15 ottobre 2023, è erronea. Infatti, da capitolato d’appalto i lavori dovranno terminare il 4 ottobre, come da contratto.