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Cosa c’è dietro a un ritiro? Ne abbiamo parlato con il team manager del Lecce, Claudio Vino

FOLGARIA – Nel ritiro di Folgaria abbiamo intervistato il team manager del Lecce, Claudio Vino con cui siamo andati alla scoperta di un vero e proprio esercito che lavora perché non manchi nulla nel periodo del ritiro, e Vino è alla guida un gruppo di 50 persone.

Per il terzo anno consecutivo il Lecce effettua il ritiro a Folgaria in Trentino ma cosa c’è dietro l’organizzazione di un ritiro proviamo a chiederlo direttamente al team manager dell’Unione sportiva Lecce Claudio Vino. Quando inizia la fase di preparazione a quello che sarà il ritiro?

“Essendo il terzo anno è un po’ più semplice, un mesetto primo iniziamo a buttare giù le idee su cosa portare, cosa spostare, riesco a fare due o tre sopralluoghi, di solito sempre dall’inizio della primavera. Quest’anno ne ho fatti tre di sopralluoghi, per vedere i lavori di ristrutturazione che erano stati fatti e cercare sempre di monitorare la qualità del campo che devo dire anche quest’anno è eccellente a sentire i tecnici. Comunque, circa un mese prima siamo già tutti al lavoro”.

Si vede da lontano il lavoro straordinario sicuramente che ci può essere le spalle ma nel dettaglio come funziona, perché ad essere qui sul posto si ha l’impressione di essere a casa propria, nel senso che non manca assolutamente nulla.

“Noi siamo un gruppo di lavoro che supera le 30 unità, tra cui appunto escludendo i 14, 15 dello staff tecnico, ci sono una marea di professionisti. Viaggiamo con quattro mezzi più un’auto quindi sono quattro camion più un’auto.

Ripeto, una decina di persone sono pronte qui da qualche giorno prima, parte dei fisioterapisti sono arrivati due o tre giorni prima per sistemare la parte della sala medica, anche quella è molto delicata da sistemare per questioni igieniche.

Il nostro feed manager insieme ai suoi collaboratori è arrivato qui (anche lui) due giorni prima per far sì che tutti i materiali fossero perfettamente disposti e organizzati per il nostro arrivo, io sono arrivato un giorno prima insieme a parte dell’ufficio stampa.

Insomma si muove un piccolo circo, per fortuna e mi fa piacere sentire che sembra che non manchi nulla quindi evidentemente abbiamo fatto un buon lavoro. Io coordino persone con le quali è facile lavorare, basta farsi una chiacchierata e sono disposti a fare tutto senza limiti di tempo e stanchezza per cui c’è solo da fare un grande applauso a chi lavora dietro le quinte”.

Ma il gran lavoro comunque non è soltanto quello che anticipa l’arrivo della squadra qui a Folgaria. Abbiamo visto per qualsiasi tipo di disagio, intoppo, esigenza, evenienza qualsiasi cosa si sogni qualcuno dell’intero staff, dal primo all’ultimo, fanno riferimento a lei. Quindi lei è costantemente sotto sotto pressione.

“Io per questo lavoro impazzisco nel senso buono e nel senso meno buono del termine, per cui fanno riferimento a me ma ripeto è facile ricoprire il mio ruolo quando hai delle persone assolutamente dedite al lavoro, alla cultura del lavoro, per cui ripeto è facile coordinarli quando c’è un feedback da parte loro se è positivo e devo dire che c’è. Non ci manca niente è vero, siamo in una situazione ottimale, sarà perché il terzo anno, verrebbe da dire che tutto sta procedendo, fatti i debiti scongiuri, nella maniera più corretta e lineare”.

M.Vecchio

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