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Consorzi di bonifica e stangata alle cartelle: “Pronti alla mobilitazione”

SALENTO – Incuria e abbandono, terreni come giungle, infestati di erbacce, canali ostruiti e trascurati di cui non si distinguono più nemmeno gli argini, pozzi malandati. Ma agricoltori e proprietari terrieri continuano a ricevere a pioggia da parte dei consorzi di bonifica cartelle esattoriali per il pagamento di interventi eseguiti male o addirittura mai realizzati. Da qui proteste e prese di posizione. Decise. Come quella del consigliere regionale Paolo Pagliaro, che si dice pronto alla mobilitazione al fianco di agricoltori e proprietari terrieri contro un “tributo ingiusto”.

“Da vent’anni va avanti l’odissea gestionale del commissariamento dei Consorzi dissestati, che prosciugano i milioni erogati ogni anno dalla Regione per pagare le spese di personale, lasciando solo le briciole per l’attività ordinaria e straordinaria”, sottolinea il consigliere . Che incalza: “I debiti accumulati dai Consorzi commissariati hanno sforato i 250 milioni di euro e si pretende di farli pagare ai proprietari dei terreni senza che siano state eseguite bonifiche, manutenzione e pulizia dei canali, con il famigerato tributo 630, che non è dovuto – come hanno stabilito diverse sentenze – in assenza di un beneficio specifico diretto”.

Pagliaro si sofferma poi sul Consorzio di bonifica dell’Arneo: 250mila ettari tra le province di Lecce, Brindisi e Taranto. “Qui sono stati realizzati appena 27 interventi di bonifica negli ultimi tre anni. E parliamo di territori piagati dalla xylella, dove al danno di oliveti rasi al suolo si aggiunge la beffa dei tributi da pagare ai Consorzi” sottolinea. E ribadisce: “Le cartelle relative a questi terreni devono essere annullate. Comprendiamo la rabbia e la stanchezza degli agricoltori, costretti ad accollarsi le spese di interventi fantasma, la cui assenza mette a rischio anche la tenuta idrogeologica del territorio in caso di eventi estremi ormai sempre più frequenti”.

Nel gennaio del 2021 ci fu una manifestazione di protesta a cui presero parte rappresentanti territoriali ed istituzionali di Ugento e in quell’occasione venne chiamato in causa l’assessore Pentassuglia per sollecitare la revoca delle cartelle. “Ci fu risposto però, che senza il contributo degli agricoltori, non ci sarebbero le risorse necessarie per la manutenzione dei pozzi e le opere di bonifica”, ricorda Pagliaro. Intanto ogni anno i Consorzi ricevono milioni di euro dalla Regione, ma nulla cambia.

Per il consigliere Pagliaro, checché ne dica l’assessore Pentassuglia, non sarà la riforma (ancora sulla carta) con l’accentramento delle funzioni in un Consorzio unico a risolvere tutti i mali che impediscono a questi enti di funzionare. Al contrario il Consorzio unico peggiorerà la situazione e accentuerà la distanza dai territori da servire, emarginandoli e penalizzandoli. “Noi non ci stiamo – conclude – ed è una protesta che siamo pronti a portare avanti ad oltranza”.

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