SALENTO- Per entrare nel merito dei profili tecnico-giuridici bisognerà aspettare il deposito dell’atto, ma la decisione del Consiglio dei Ministri di impugnare la legge regionale sul fermo pesca dei ricci di mare “esprime una posizione contraddittoria”. A dirlo è un illustre costituzionalista: il professor Vincenzo Tondi della Mura, ordinario di diritto costituzionale alla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università del Salento.
Intanto, va chiarito che la legge sul fermo pesca resterà in vigore finché la Corte Costituzionale non si sarà espressa sull’impugnativa. Dunque, i pescatori professionisti e della domenica sappiano che in Puglia è vietato il prelievo, la raccolta, la detenzione, il trasporto, lo sbarco e la commercializzazione degli esemplari di riccio di mare pescati nei nostri mari.
È interesse della comunità territoriale tutelare una specie marina in via di estinzione, e lo Stato non può avversare una comunità che si prodiga in questo senso.
Il professore rilancia l’appello alla Regione di Paolo Pagliaro, primo firmatario della legge, a difendere il provvedimento in vigore dal 5 maggio.