SALENTO – Con una scusa lui, 37 anni, avrebbe attirato la nipote ventenne in una strada di campagna, isolata, per poi spingerla contro il muro di un casolare abbandonato, baciandola insistentemente e tentando di abbassarle i pantaloncini. Soltanto dopo vari tentativi di respingerlo, la ragazza sarebbe riuscita a svincolarsi dalle grinfie dello zio, guadagnando la fuga a piedi.
È dopo questa denuncia choc, approdata in Procura, che il Gip Marcello Rizzo ha disposto il rinvio a giudizio dell’uomo sotto accusa: andrà a processo per l’ipotesi di reato di tentata violenza sessuale. A difenderlo sarà l’avvocato Simona Mancini.
La nipote, che ha denunciato il tentato stupro ai carabinieri, si è costituita parte civile con l’avvocato Ezio Tarantino. Chiede 20mila euro di risarcimento dei danni morali.
Siamo nell’hinterland di Galatina. Quel giorno – era il 22 maggio dello scorso anno – lo zio avrebbe chiesto alla nipote di raggiungerlo in strada, davanti casa, dove lui la attendeva in auto per parlarle. Con una scusa l’avrebbe poi convinta a fare un giro, per poi deviare la marcia verso una stradina isolata e rivelare qui le sue reali intenzioni.
A coordinare la indagini il sostituto procuratore Rosaria Petrolo.
Il processo si aprirà il 4 ottobre prossimo. Intanto l’imputato continua, come sempre ha fatto, a respingere ogni accusa.
E.FIO