Cronaca

Mazzetta per pilotare un appalto? Assolti sindaco e sei professionisti

CORSANO – Tutti assolti. Si chiude senza condanne l’inchiesta sull’affidamento dei lavori di riqualificazione della scuola elementare di Corsano nella quale erano coinvolti l’ex sindaco Biagio Martella e alcuni professionisti. A stabilirlo sono stati i giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Lecce, presieduta da Pietro Baffa, a latere Valeria Fedele e Natasha Mazzone.

La vicenda prende le mosse nell’aprile del 2017, quando venne indetto un bando di gara per un importo complessivo di 99.355,51 euro, somma al di sotto della soglia di 100 mila euro che avrebbe imposto il bando ad evidenza pubblica. Secondo l’accusa era questa la premessa per un’operazione poco limpida. Il progetto, infatti, venne falsamente redatto dal 56enne Antonio Bleve, dirigente dell’Ufficio Tecnico del Comune di Corsano – ma realizzato dall’ingegner Sebastiano Chiarello, 44 anni, di Tricase – a fronte della promessa di assegnazione del successivo incarico di progettazione della scuola elementare di Corsano. Almeno secondo l’accusa.

Nel presunto accordo sarebbe rientrata una mazzetta da 20mila euro, quella che Chiarello avrebbe dovuto versare all’ex sindaco quale contropartita per l’assegnazione dell’incarico professionale. “Somma – come si legge nel dispositivo – formalmente da imputarsi a titolo di corrispettivo versato a Chiara Chiarello”, collaboratrice nella redazione del progetto esecutivo che a sua volta avrebbe dovuto girare a Giorgio Martella, fratello del primo cittadino Biagio.

Nel procedimento penale erano entrate a vario titolo anche altre figure, come quella di Emiliano Zampironi, 46 anni di Gagliano del Capo, l’uomo che – sempre secondo l’accusa – avrebbe indicato in Chiara Chiarello come collaboratrice della redazione del progetto esecutivo e il 59enne Antonio Bisanti, in qualità di consulente esterno di Sebastiano Chiarello, al quale era stato demandata la redazione del progetto preliminare, e infine, Fernando Zocco, 60 anni, di Lecce, invitato – senza tanti fronzoli e, stando all’accusa, con una minaccia, – “a presentare la propria domanda di partecipazione alla gara di licitazione privata”, così come “da accordi precedentemente intercorsi” anche con lo stesso sindaco dell’epoca. L’obiettivo era presto detto: tentare di pilotare la gara d’appalto. 

Operazione di fatto smontata dalla sentenza delle ultime ore. Cadono le accuse di corruzione e turbativa d’asta. I giudici hanno anche stabilito il non doversi a procedere per intervenuta prescrizione del reato di falso materiale per Sebastiano Chiarello e Antonio Bisanti, inizialmente accusati di falso ideologico. Assoluzione per l’ex sindaco Biagio Martella e per Chiara Chiarello per non aver commesso il fatto e assoluzione per Sebastiano Chiarello, Chiara Chiarello, Emiliano Zampironi, Fernando Zocco, Antonio Bisanti, Biagio e Giorgio Martella per i restanti reati perché “il fatto non sussiste”.

 

 

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