LECCE – Laboratori didattici, lezioni magistrali, incontri tematici e spettacoli musicali: è tornato a Lecce “#leparolevalgono”, il Festival Treccani della lingua italiana.
Obiettivo? Stimolare la riflessione su tematiche (clima, letteratura, poesia, web, lingua, storia, arte, economia, filosofia, religione) in grado di coinvolgere il pubblico e gli esperti in un dialogo di sincero, rispettoso e costruttivo confronto tra diverse posizioni. Filo conduttore è “Stupore”, la parola chiave di questa sesta edizione del Festival. E dallo stupore si è partiti per narrare questo Paese, ricco di mille contraddizioni e di grandi slanci emotivi. E la lingua italiana resta un totem al quale aggrapparsi per rigenerarsi e rassicurarsi. Una lingua viva, capace di cambiare e di mescolarsi con culture differenti, così come sostiene Massimo Bray, presidente della Fondazione Treccani, leccese purosangue, intellettuale di prim’ordine.
Due le lezioni magistrali: L’umiltà e lo stupore. Da san Francesco a papa Francesco” della storica medievalista Chiara Mercuri, docente di Esegesi delle fonti medievali all’Istituto Teologico di Assisi, e “Federico II: Stupor Mundi” di Fulvio Delle Donne, docente di Letteratura medievale e umanistica dell’Università della Basilicata. Poi spazio al laboratorio di del liceo Palmieri di Lecce dal titolo “Una lingua stupenda: biografia dell’italiano” di Giuseppe Patota, docente di Storia della lingua italiana all’Università degli Studi di Siena. Infine, un omaggio musicale a Giorgio Gaber e un concerto di Fabio Concato. Sabato e domenica nuovi appuntamenti con lo stupore.