FRIGOLE- Sessanta giorni, non uno in più. E’ questo il tempo stabilito dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per procedere alla rimozione dello specchio d’acqua – ricadente in ambito demaniale marittimo – utilizzato dalla totalità delle imbarcazioni e dei natanti ormeggiati e di tutti gli appressi necessari all’ormeggio, generalmente presenti lungo i tratti di banchine. In parole povere si impone la chiusura del porticcolo di Frigole.
A fronte del ricorso al Tar di Lecce proposto dalla Lega Navale contro la delibera del consiglio comunale per il cambio di destinazione d’uso di una porzione di suolo a parco costiero e non a porto, ecco la riposta tranchant della guardia costiera.
Le conseguenze del provvedimento sono facilmente immaginabili per i pescatori (e per le loro famiglie) che utilizzavano abitualmente quell’approdo costretti a sloggiare.
Ma non solo. Anche per il turismo, in vista dell’imminente stagione estiva. Un vero peccato per una marina collocata in posizione strategica, a 10 chilometri da Lecce, a 35 da Brindisi e e a 40 da Otranto e dall’Aeroporto del Salento.
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