Politica

Legge “anti Decaro”, per il Consiglio dei Ministri è incostituzionale

BARI- È arrivata l’impugnazione del Consiglio dei ministri per la cosiddetta legge “salva poltrone” approvata nel corpo del Bilancio regionale della Puglia lo scorso 29 dicembre. Una norma contestatissima, che scatenò una bufera politica e mediatica e che – secondo il Governo romano – sarebbe incostituzionale perché violerebbe l’articolo 126, terzo comma, della Costituzione.
Ma facciamo un passo indietro: la legge in questione prevede che, in caso di dimissioni anticipate del presidente della Regione Michele Emiliano, rispetto alla scadenza naturale del mandato e cioè settembre 2025, il Consiglio regionale resti comunque in carica almeno per altri sei mesi, ai quali andrebbero a sommarsi le settimane necessarie ad indire nuove elezioni, per un totale di circa 9-10 mesi in più. Insomma, un prolungamento di legislatura laddove l’articolo 126 della Costituzione prevede lo scioglimento del Consiglio in caso di dimissioni del governatore.
L’approvazione della norma, ribattezzata “anti Decaro”, fu preceduta da scintille nell’aula consiliare e causò fiumi di veleno e inchiostro perché sarebbe stata dettata dalla volontà di ostacolare l’eventuale candidatura alla Regione del sindaco di Bari Antonio Decaro, in scadenza di secondo mandato nel 2024, proprio in concomitanza con le elezioni europee alle quali Emiliano sembrerebbe intenzionato a candidarsi, dimettendosi un anno prima rispetto alla naturale fine della legislatura.

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