TORRE SAN GIOVANNI -Si infittisce il mistero a poche ore dal ritrovamento del peschereccio arenato a Torre San Giovanni. La presenza di una scritta in arabo sulla fiancata dell’imbarcazione e alcuni indumenti abbandonati sono gli unici elementi su cui incentrare le indagini e dare una risposta alle tante domande sorte.
dopo che il grande barcone fantasma, come è stato definito, si è arenato spinto dalle onde del mare agitato degli ultimi giorni davanti alla costa salentina. Il peschereccio, alquanto vetusto, di circa 20 metri e privo di sigle identificative è stato passato ai raggi X dal personale della Guardia Costiera che anche nella giornata odierna si é recato in zona al fine di approfondire gli accertamenti iniziati già a partire dal momento del ritrovamento.
Un mezzo navale della Guardia costiera di Gallipoli ed una pattuglia terrestre, sono intervenuti per valutare lo stato dei luoghi e per la messa in sicurezza dell’imbarcazione da pesca ed in particolar modo la presenza a bordo di combustibile, al fine di scongiurare ogni potenziale forma di inquinamento.
E’ stata un’approfondita ispezione quella condotta dai militari saliti a bordo e dagli accertamenti è stata confermata l’assenza di persone a bordo. Resta un’ipotesi concreta ma priva di certezze che il natante sia stato usato per il trasporto di migranti: non risulterebbero infatti segnalazioni di scomparsa. Al termine dell’ispezione il riscontro positivo circa l’assenza di materiale potenzialmente inquinante.
Gli accertamenti proseguiranno e la Guardia costiera lavora in stretta sinergia con la Prefettura di Lecce e con la Procura della Repubblica, per eventuali aspetti legali ai flussi migratori ed anche al fine di meglio definire le dinamiche dell’incaglio di un peschereccio di tali dimensioni che improvvisamente e misteriosamente è stato trasportato dalle onde sulle coste del versante ionico del Salento.