LECCE- Il piano coste di Lecce sotto i riflettori da parte delle associazioni balneari salentine, pronte a valutare possibili ricorsi. La prima a presentarlo al Tar Lecce, contro Comune e Regione, è stata la Federazione imprese demaniali, aderente alla confederazione Confimprese Italia, tramite i legali Leonardo Maruotti e Francesco Romano.
Chi invece al momento valuta di proseguire o meno per vie legali è il Sib, rappresentato da Sandro Portaccio, che in settimana incontrerà il resto degli associati per valutare il da farsi, e Cna Balneari, rappresentato da Giuseppe Mancarella.
Quest’ultimo, ormai allo stremo e stanco di dover da due anni ricorrere in tribunale e vincere ogni volta i ricorsi, ora sta cercando di comprendere se vi siano i presupposti per bloccare il piano coste. “Il Comune di Lecce ci sta snervando -dice- in un momento di crisi e difficoltà economiche siamo stanchi, ma nonostante questo, se il piano non sarà possibile bloccarlo, siamo pronti a vigilare su come verrà attuato e, in ogni caso, a intervenire”.
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