Attualità

Il governo non c’è ma dalla Fiera del Levante bordate e appelli alla maggioranza di centrodestra

BARI – È la prima volta, in 85 anni, che all’inaugurazione della Fiera del Levante il governo non c’è. Nel governo Berlusconi e in quello Renzi, è mancato il premier ma ministri o sottosegretari sul palco, a tagliare virtualmente il nastro, ci sono sempre stati. Il motivo, naturalmente, è la sede vacante. Ma dalla Fiera del Levante sono stati lanciati ugualmente messaggi chiari, forti a tratti duri alla maggioranza e alla premier in pectore.

L’intervento più netto è quello del governatore Michele Emiliano che, dopo aver sollecitato aiuti immediati dal futuro governo, ha commentato il discorso del neo presidente della Camera, Lorenzo Fontana: “Di solito le richieste sono coerenti con il soggetto al quale si rivolgono, io non so ancora quale sarà il governo, credo quello di Giorgia Meloni. Mi ha molto allarmato il discorso del neo presidente della Camera che, con una dichiarazione politica criptica che ho capito al volo, è favorevole all’autonomia differenziata e quindi a dare maggiore autonomia alle regioni del nord consentendo loro di trattenere il prelievo fiscale. Se ho capito male, mi scuso volentieri, se ho capito bene le premesse non sono buone“.

Messaggi chiari e diretti sono arrivati anche dal presidente di Anci nazionale, a nome di tutti i comuni italiani, Antonio Decaro. “A nome dei sindaci italiani – ha detto – chiedo a chi legittimamente ha vinto le elezioni in questo Paese e a chi governerà questo Paese di indicarci la strada per superare questi mesi di difficoltà. Perché rischiamo un autunno caldo nelle piazze delle nostre città e un inverno gelido nelle aule delle nostre scuole. E questo non possiamo permettercelo. Per questo nel mio ruolo di rappresentante dei sindaci del nostro Paese – ha proseguito – sono pronto a sedermi da subito con il futuro governo per individuare soluzioni che possano aiutare le famiglie, le imprese e i comuni. Allo stesso tempo, però – ha aggiunto – abbiamo  un’occasione straordinaria, il Pnrr. Personalmente – ha avvertito – io non retrocederò neanche di un centimetro se qualcuno mi inviterà a sedermi ad un tavolo in cui anche solo per sbaglio sentirò parlare di rimodulare i fondi del Pnrr“.

Un richiamo a non toccare il Pnrr è arrivato anche dal presidente e dalla vicepresidente delle due anime della Fiera del Levante, Casillo e Lalli. Emiliano, da par suo, ha toccato anche altri temi del dibattito nazionale. Il reddito di cittadinanza – ha detto – deve cedere il passo solo ad un contratto di lavoro stabile, il Jobs Act che ha prodotto precarietà va superato, una misura immediata deve essere l’imposizione di un tetto al prezzo del gas e dell’energia. E ancora, durante la cerimonia, è stato toccato il tema della sanità, da trent’anni irrisolto il divario tra nord e sud che la pandemia ha solo acuito. Il governo, è stato l’appello, faccia come la Puglia, sospenda i mutui alle imprese. Naturalmente un pensiero, da parte di tutti,  al popolo ucraino piegato dalla guerra da 233 giorni. L’ultimo messaggio un ringraziamento al premier Draghi “per lo sforzo fatto”.

Articoli correlati

Tap abbatte due ulivi affetti da Xylella: uno monumentale nel cantiere, l’altro a Masseria del Capitano

Redazione

Casanova e Tardino chiedono all’Europa intervento rapido e disimpegno risorse

Redazione

Covid, anche oggi nessun nuovo caso. Un decesso nel Foggiano

Redazione

Covid, la macchina super veloce per i tamponi è ferma a Lecce. La Asl ha le mani legate

Redazione

Sequestrati prodotti per oltre 5000 Euro: erano privi di requisiti

Redazione

“Il tempo dei giganti”: la tragedia della morte degli ulivi sul grande schermo

Redazione