Cronaca

Inchiesta Re Artù, SanitaService estranea ai concorsi truccati: “pronti a costituirci parte civile”

LECCE – “Chiarezza è stata fatta dalla Magistratura, adesso siamo pronti a costituirci parte civile in un eventuale processo”. A indagini chiuse, per Sanitaservice – definita dai giudici estranea a qualsivoglia concorso truccato – è la fine di un incubo. Incubo che ha avuto origine con l’operazione Re Artù, culminata in un’inchiesta sul presunto scambio di favori tra sanità e politica locali, con assunzioni pilotate e mazzette. Tra i concorsi finiti nel focus degli inquirenti, anche quelli della partecipata Asl, tirata in ballo da un indagato nelle intercettazioni ma di per sé estranea a qualsivoglia baratto o mazzetta. L’indagato in questione è Mario Romano, consigliere regionale all’epoca dei fatti contestati. Secondo quanto ricostruito nell’inchiesta, avrebbe intascato denaro vantando conoscenze di peso e promettendo il superamento di concorsi pubblici tanto in Sanitaservice, quanto in Arpal.

“Allo stato dei fatti nessun dipendente è coinvolto nei capi d’accusa emersi dalle indagini – fanno sapere da Sanitaservice – è un finale tanto auspicato, quanto scontato. Speriamo che tutti i dubbi siano stati fugati, nella consapevolezza che l’iter giudiziario potrà chiarire nei dettagli le singole responsabilità. La nostra azienda – precisano ancora – risulta parte lesa e in tal senso intende tutelare la propria immagine, riservandosi la costituzione di parte civile contro chi ha operato in danno del buon nome di questa compagine aziendale. Questo epilogo – concludono – restituisce dignità all’operato di chi ha onestamente sovrainteso alle procedure di assunzione”.

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