LECCE (G. Serafino) – Con la vittoria ottenuta sul campo della Salernitana, si chiude questa prima parte di campionato per il Lecce. La gara di venerdì sera dell’Arechi, infatti, la numero 7 di questa Serie A, è stato il preludio della prima sosta stagionale.
Il campionato tornerà ad inizio ottobre ed allora l’occasione è buona per tratteggiare un primissimo bilancio in casa giallorossa. Il Lecce arriva alla sosta con 6 punti in classifica dopo sette turni: una media tutto sommato confortante e che fa ben sperare per il raggiungimento dell’obiettivo finale. Una media buona ma lascia comunque un po’ l’amaro in bocca se si pensa che il Lecce avrebbe meritato certamente qualcosa in più. Mai andato veramente in sofferenza in queste prime partite, nonostante gli avversari incrociati, del calibro di Inter, Napoli, Sassuolo e Torino. Mancano forse un paio di punti lasciati al “Via del Mare” contro Empoli e soprattutto Monza, gara in cui un ruolo decisivo lo ha giocato il giorno-no dell’arbitro Pairetto.
Eppure il Lecce è lì, sopra la linea di galleggiamento, squadra più giovane della Serie A. 23 anni e 8 mesi: questa la media d’età della formazione di Baroni, composta in gran parte da elementi al loro primo anno nel massimo campionato, che fa della voglia di crescere e di affermarsi i suoi punti di forza. Ed inevitabilmente qualcosa si lascia per strada, come l’autorevolezza nell’impostare sempre il proprio gioco: al momento infatti i salentini sono ultimi nella classifica del possesso palla, con poco più di 21 minuti a partita.
Il processo di crescita è fisiologico e passa anche dai movimenti e dai chilometri percorsi. I giallorossi giocano molto in ripartenza e i 16 fuorigioco fischiati lo testimoniano. E poi il Lecce corre molto, circa 108 km a partita. E tra i singoli chi corre di più, nemmeno a dirlo, è il capitano Morten Hjulamand: il suo lavoro in fase di possesso, ma soprattutto in fase difensiva è prezioso e a testimoniarlo sono i suoi 11 km in media a partita.
Hjulmand poi è l’unico, insieme a Falcone, Baschirotto e Gendrey ad aver disputato tutti i 630 minuti di campionato giocati fin’ora. Sette presenze anche per Ceesay, Gonzalez, Banda e Di Francesco, anche se non sempre questi sono partiti titolari.
Rimanendo sui singoli c’è un giocatore che in Serie A è davanti a tutti: si tratta di Federico Baschirotto che è il primo per numero di palle recuperate. Sono ben 86, numeri da Nazionale. Nei piani alti di una speciale classifica troviamo anche Lamek Banda: lo zambiano è quasi sempre imprendibile palla al piede e i 15 falli subito dimostrano come spesso e volentieri per fermarlo servono le maniere forti. Due falli in meno li ha subiti Ceesay, anche lui preso spesso di mira dalle difese avversarie.
Sei gol fatti, 8 quelli subiti, il Lecce ora deve migliorare su un aspetto. Prima di Salerno, il Lecce non era mai riuscito ad andare in vantaggio: un dato che determina un dispendio di energie maggiore se si deve pensare sempre a rincorrere. Nell’ultimo turno, invece, i salentini si sono portati avanti per primi e guarda caso è arrivata la prima vittoria. Su questo ora dovrà concentrarsi mister Baroni che dopo la sosta riceverà la Cremonese in un altro scontro diretto di capitale importanza: servono altri 3 punti prima di dare il via ad un ciclo di fuoco, ma sopratutto per regalare la prima gioia casalinga ai 25mila del “Via del Mare”.