PUGLIA – Una famiglia pugliese su cinque, con il caro spesa e l’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari, per far fronte alla crisi, si dedica alle conserve “fai da te’” fatte in casa per garantirsi un’alimentazione più genuina, naturale, e ridurre gli sprechi. Il 51% dei consumatori si trova costretto a risparmiare sulla spesa nel carrello, come si evince da un’indagine di Coldiretti Puglia, e dunque torna di grande attualità il “fai da te” a tavola. Questo porta ad una maggiore attenzione rispetto al passato alla scelta delle materie prime che spesso vengono acquistate direttamente dai produttori agricoli in azienda, a chilometro zero. Ovviamente questa pratica comporta l’osservanza di precise regole in quanto la sicurezza degli alimenti conservati non può prescindere da precise norme di lavorazione che valgono per il settore agroindustriale, ma anche per i consumatori casalinghi, soprattutto nella fase della sterilizzazione. Se i prezzi per le famiglie corrono l’aumento dei costi colpisce duramente l’intera filiera agroalimentare a partire dalle campagne dove più di 1 azienda agricola su 10 è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività ma ben circa 1/3 del totale si trova comunque costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dell’aumento dei costi di produzione. In agricoltura si registrano infatti aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio. Bisogna intervenire con urgenza per contenere il caro energia che sta mandando in crisi famiglie e imprese e puntare ad accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni.