VILLA CASTELLI (BRINDISI) – Un cielo splendente accoglie Giuseppina, per tutti Giusy, la 48enne freddata giovedì mattina dall’ex compagno Vito Sussa con un’arma da fuoco, prima di entrare nell’azienda tessile dove lavorava da oltre 20 anni. L’uomo, dopo averla ammazzata, si è impiccato nel garage della sua abitazione, a pochi metri dal suo posto di lavoro. Una vera e propria tragedia, che ha scosso le anime di quel paesino in altura in provincia di Brindisi. Una coppia tormentata, soprattutto nell’ultimo periodo, quando Giusy aveva deciso di lasciare Vito, un gesto che lui non ha mai accettato.
La chiesa di san Vincenzo De Paoli a Villa Castelli era gremita di gente. In molti hanno voluto rivolgere l’ultimo saluto a quella donna, che tutti descrivono come una persona sempre disponibile, un’amica, una fedele confidente e una grande lavoratrice. Un’omelia toccante, quella di Don Antonio: “Facciamo tutti un esame di coscienza e ribelliamoci alla violenza”, ha invocato il sacerdote. Oltre ai familiari, ai colleghi e alle numerose amiche, alla funzione funebre era presente anche il sindaco della cittadina.
Parole strazianti quelle che la figlia di Giusy, Gessica, ha voluto rivolgere, tra le lacrime, alla sua mamma. Per la vittima, i figli Gessica e Gherardo erano il pilastro della sua vita, il motore che alimentava le sue giornate, la sua gioia.
Al termine della funzione, non è mancato il ricordo di chi le voleva veramente bene. A condurre Giusy verso il suo ultimo viaggio, tra le urla disperate di chi l’ha veramente amata in maniera incondizionata e i palloncini rossi a forma di cuore che si elevavano al cielo, una catena umana.
Francesca Spinetta
