Cronaca

Arrestato dopo l’incendio del bosco, oggi l’interrogatorio: “Periodo difficile, non sono un piromane”.

LECCE- Ha ammesso tutto rispondendo alle domande del gip: “Sono stato io, ma un motivo non c’è”. Dalle parole di Vincenzo D’Alba, pronunciate rispondendo alle domande del giudice Alcide Maritati durante l’interrogatorio di garanzia di questa mattina, emerge come sarebbe stato un raptus a spingere il 53enne arrestato il 14 agosto a raggiungere in auto “Bosco Guarini”, località nei presi di Palmariggi, a scendere dall’auto e ad appiccare il fuoco alla vegetazione. L’uomo, operatore della Protezione Civile, ha ammesso gli addebiti e risposto alle domande precisando di non aver premeditato il gesto: di essere passato da lì e di essersi fermato. “E’ stata la prima e unica volta- ha anche detto- non sono un piromane”. L’uomo ha raccontato di essere in un periodo difficile della sua vita e di essere disoccupato da tempo.

Il 53enne, arrestato qualche giorno fa dai carabinieri Forestali dopo essere stato ripreso dalle telecamere di sorveglianza ad appiccare il fuoco in un’area boschiva, rimane ai domiciliari. Il suo legale Giuseppe Gennaccari non ha richiesto la scarcerazione, si vedrà nei prossimi giorni come procedere. L’episodio per il quale è stato arrestato risale al 2 agosto scorso alle 9 del mattino e la scena è stata ripresa dalle telecamere posizionate dai militari durante le indagini per far luce su una serie di incendi boschivi di plausibile matrice dolosa che si sono susseguiti in quella stessa zona negli ultimi 10 anni, con dinamiche simili e nello stesso periodo estivo.

L’uomo ha negato qualsiasi collegamento tra il suo gesto e l’essere un volontario della Protezione Civile abitualmente impiegato proprio in operazioni di spegnimento di incendi boschivi. Le indagini sono state coordinate dal pm Alessandro Prontera e non si sono fermate con l’arresto dell’uomo.

 

 

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