LECCE – A Lecce sfila il pride, orgoglio ed entusiasmo lgbtqia+ (nell’acronimo con LGB si indicano le lesbiche, persone bisessuali e gli uomini gay, T per le persone transessuali e transgender, Q per le soggettività queer, la A di asessuali, e infine il + per segnalare come l’elenco possa proseguire con altre espressioni del genere e della sessualità).
Sono accorsi in migliaia (le stime parlano di circa 3.000 persone) per colorare le vie del centro di Lecce, il motivo è evidente: dopo otto anni il Salento Pride è tornato nel capoluogo. Partito da Porta Napoli e arrivato in piazza Libertini, il corteo ha emanato gioia e colore. Un momento di democrazia che ha toccato tutti i punti nevralgici della città barocca. La manifestazione, patrocinata dal comune di Lecce, è stata organizzata da Arcigay Salento, I Sentinelli del Salento, Lobello Records e Ra.Ne. – Rainbow Network APS.
La comunità arcobaleno salentina ha voluto cogliere l’occasione per ribadire l’importanza dei propri diritti molto spesso calpestati. In una situazione geopolitica come quella che stiamo vivendo, ha inoltre rivendicato il diritto alla pace e il ripudio della guerra. Un messaggio unanime quello dei partecipanti: il desiderio di sdoganare i taboo e l’ardore di ottenere tutti quei diritti che non limitano la libertà altrui ma che contribuiscono ad accrescere il benessere della società. La parata è stata inaugurata dal ricordo di Chloe Bianco, commemorata da Eleonora Magnifico ed introdotta da Andromeda. Il via ai suoni l’hanno dato le Sorelle Marinetti, alla loro esibizione sono seguiti tanti altri momenti aggreganti ricchi di arte e spettacolo. Ad animare il pride anche il color party.
Di seguito le interviste:
Francesca Spinetta
