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Asl, Rollo si dimette. Regione nomina Rossi commissario da subito. Va via anche Luigino Sergio

LECCE – Il terremoto giudiziario sulla sanità continua a registrare scosse di assestamento. Dopo gli arresti e i provvedimenti restrittivi eseguiti dalla Guardia di Finanza di Otranto, di riflesso arrivano le dimissioni del direttore generale della Asl di Lecce, Rodolfo Rollo.

Per lui il sostituto procuratore Alessandro Prontera aveva chiesto la sospensione dall’incarico e sull’istanza si sarebbe pronunciata nei prossimi giorni, all’esito dell’interrogatorio di garanzia, la giudice Simona Panzera. Ma Rollo ha anticipato i tempi facendo un passo indietro con dimissioni ufficiali che avrebbero avuto efficacia da lunedì prossimo, 11 luglio. Pochi minuti dopo, è giunta da Bari la nomina del commissario, l’avvocato Stefano Rossi, in attesa della nomina del nuovo direttore generale, considerando che l’incarico di Rollo scade a settembre 2022. Ma, improvvisamente e non se ne conoscono i motivi, a Bari la giunta regionale è stata convocata in seduta straordinaria e ha nominato Stefano Rossi commissario straordinario della Asl di Lecce con decorrenza immediata. Quindi non bisognerà aspettare lunedì.

E, poco dopo Rollo, dopo aver già precedentemente diramato una nota stampa per prendere le dovute distanze, anche l’amministratore unico di SanitaService Luigino Sergio ha rassegnato le dimissioni, comunicando “la cessazione del suo incarico”.

Nell’inchiesta la Procura di Lecce avrebbe infatti fatto riferimento anche all’espletamento di concorsi pubblici. In particolare, secondo l’accusa, uno degli indagati, Antonio Greco, avrebbe cercato persone in difficoltà pronte a versare somme di denaro per superare concorsi pubblici, per conto del consigliere regionale Mario Romano. Da qui la nota di SanitàService in cui si precisava che nella selezione di 159 unità di personale “non ci sarebbe stata alcuna alterazione o altra indebita valutazione dei titoli degli aspiranti candidati”. Per questi motivi, l’amministratore unico si riservava di tutelare in ogni sede e in ogni forma l’onorabilità e professionalità della società ribadendo l’esclusivo obiettivo di continuare “la collaborazione con Asl Lecce”. E invece ha deciso di dimettersi.

Intanto, dalla Prefettura è stato inviato al sindaco di Otranto Pierpaolo Cariddi, anche lui coinvolto nell’inchiesta e colpito da divieto di dimora nella propria città, il decreto di sospensione dalla carica di primi cittadino.
Provvedimento che non scatta, invece, per l’altro sindaco coinvolto, quello di Scorrano, Mauro Pendinelli, poiché per chi come lui viene colpito da obbligo di dimora, la legge Severino non prevede la sospensione.

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