Attualità

Slittano ancora i tempi di consegna dei nuovi ospedali

BARI – Si attendevano solo le conferme sulle consegne dei lavori ma, invece, arriva ancora uno slittamento dei tempi. Per tutti, nessuno escluso. I nuovi ospedali sono un lungo parto difficile che, sino ad ora, ha avuto come effetto unico l’aumento dei prezzi.

Nella nuova tornata di audizioni in commissione Bilancio del Consiglio regionale, si è registrato ancora una volta un rinvio dei tempi di consegna per il primo ospedale a dover essere ultimato. Non più il 10 agosto per l’ospedale San Cataldo di Taranto, se ne riparla non prima del 18 novembre 2022. I lavori sono al 73 percento di avanzamento ma l’interruzione – hanno spiegato dalla Asl – sarebbe imputabile alla mancanza dei materiali per ultimare i quadri elettrici e i trasformatori. Rimangono intanto iscritte due riserve per circa 2 milioni di euro relative alla richiesta di compensazione dovuta all’aumento dei costi dei materiali. Il punto, però, è anche un altro: non si sa se saranno reperibili o no i 105 milioni di euro necessari per l’acquisto di arredi e attrezzature. Si attende dal governo centrale il decreto di assegnazione dei fondi europei. Che per ora, appunto, non c’è. E senza quello, non ci sono nemmeno i soldi per arredare gli interni.

Slitta anche il cronoprogramma atteso per l’ospedale di Maglie-Melpignano. Si attendeva la conferma dell’avvenuta sottoscrizione del contratto con il raggruppamento aggiudicatario della gara di progettazione ma bisognerà ancora attendere. La promessa è che ci vorrà qualche giorno, non di più. Si vedrà.

Nessuna nuova per l’ospedale Monopoli-Fasano, invece. Forse la situazione più complessa tra aumento vertiginoso dei costi – si ricorderà che furono motivati con l’arrivo del covid ma addebitandoli ad un periodo precedente all’arrivo effettivo del covid – e i fari della Corte dei conti accesi sulla questione. Il rup e il direttore lavori hanno chiesto di essere auditi fra 7 giorni.

Quello che è certo, invece, è che serviranno altri 150 milioni per l’ospedale di Andria nella Bat. In aggiunta ai 138 milioni già spesi a causa delle sopraggiunte varianti per renderlo ospedale di II livello.

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