Attualità

Protezione civile, i depositi della vergogna. Pagliaro: mezzi nuovi abbandonati dal Salento al Gargano

SALENTO – Mentre il Salento e la Puglia bruciano e non ci sono abbastanza uomini e, soprattutto, mezzi per arginare la furia del fuoco, ovunque giacciono fuoristrada attrezzati inutilizzati, acquistati con denaro pubblico. Siamo andati nel garage della sede della Provincia di Lecce di via Botti. Ci è tornato il consigliere regionale Paolo Pagliaro, che già il 18 maggio aveva lanciato l’allarme. A distanza di tre settimane, non solo nulla è cambiato e i mezzi, nuovissimi, sono ancora qui abbandonati coperti da una coltre di polvere e ragnatele, circondato da escrementi sporcizia, ma Pagliaro si è accorto di aver scoperchiato un vaso di Pandora che fotografa la stessa paradossale situazione in tantissimi depositi, dal Salento al Gargano.

“Sono mezzi -spiega- che in molti casi erano stati assegnati alle Province ma che, a seguito della legge Delrio che ha spogliato questi enti della competenza in materia di protezione civile, non sono mai entrati in funzione. Un’assurdità, se si considera la penuria di automezzi con cui i vigili del fuoco sono costretti a fronteggiare l’emergenza incendi. Dopo aver segnalato il caso al presidente Michele Emiliano e al presidente del Comitato regionale permanente di Protezione Civile, Maurizio Bruno, ricevendo da quest’ultimo assicurazioni su un intervento della Regione, ho presentato un’interrogazione urgente in cui chiedo una ricognizione a tappeto su tutti i mezzi di protezione civile assegnati sull’intero territorio regionale”.

E, ora che il vaso è aperto, cresce la rabbia delle associazioni di protezione civile operanti in diversi comuni; associazioni che avrebbero tanto bisogno di quei mezzi e li vedono deperire nei parcheggi. Come quelli dell’ex CEP-centro emergenza pubblica- di Nardò chiuso da anni: la Protezione civile di Galatone ha fatto richiesta di assegnazione ormai tre anni fa, a luglio 2019, senza mai ricevere risposta.

Ma una risposta ora non può più tardare ad arrivare. Per tutti.

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