REDAZIONALE – Compleanno speciale per ASCLA (Associazione Scuole e Lavoro), la società cooperativa impresa sociale che lavora per la formazione e l’orientamento dei giovani al mondo del lavoro. Una realtà attiva, ben radicata sul territorio dal 2002 e che ha festeggiato i suoi primi 20 anni con una giornata che ne ha celebrato il percorso insieme a chi ha creduto nelle sue attività e ha contribuito al suo consolidamento.
E allora grande festa in Piazza Umberto I a Casarano, in pieno stile PugliArmonica! Stand enogastronomici per degustazioni di prodotti di eccellenza, esibizioni di artisti di strada, luminarie e naturalmente musica con la banda città di Lecce, Zagor Street Band e gli Avvocati Divorzisti in concerto. Nella stessa giornata anche un incontro pubblico al Teatro Paisiello aperto dal pianista Marcelo Cesena e con la partecipazione delle istituzioni e della prof.ssa Valeria Stefanelli, delegata del Rettore ai rapporti con le Imprese e le Partecipate dell’Università del Salento, Giuseppe Negro, presidente di ASCLA, il poeta e scrittore Davide Rondoni, Mario Mauro già Ministro della Difesa, Dario Odifreddi, presidente della fondazione Piazza dei Mestieri, Enrico Tiozzo, presidente federazione Centri di Solidarietà e Sebastiano Leo, assessore regionale alla Formazione e Lavoro.
ASCLA da due decenni accompagna nello sviluppo di competenze professionali qualificate, attraverso percorsi formativi destinati a ogni categoria di persone, con una particolare attenzione alle fasce più svantaggiate nell’ottica di favorire l’inclusione sociale. Si pone come tramite per stabilire relazioni durature tra aziende e persone.
«L’uomo è per sua natura desideroso di bellezza, giustizia e verità ed è su questi desideri originali che puntiamo nella sfida educativa» afferma Giuseppe Negro, presidente di ASCLA. «Il nostro scopo è favorire il paragone tra questi desideri e la realtà. Qualunque competenza si acquisisca deve prima di tutto poggiare su una struttura umana solida, ed è questa certezza il punto fermo del nostro impegno, con un metodo preciso, che mette al centro la persona a cui fornire strumenti e competenze. In questo modo il lavoro diventa una passione che sostiene tutti superando le inevitabili criticità e difficoltà».
Mariafrancesca Errico