SALENTO – La prima scudisciata arrivata dal Ministero della Transizione ecologica, attraverso prescrizioni e richieste di approfondimento articolate in 13 punti, costringe la societĂ Odra Energia a dover correggere un minimo il tiro sul progetto di grande eolico nel mare tra Otranto e Leuca. Nell’annunciare la chiusura della fase di scoping, cioè la fase di consultazione preliminare e facoltativa, la societĂ fondata dalle multinazionali Falck Renewables e BlueFloat Energy rimarca che ora verranno analizzate e dettagliate “tutte le attivitĂ ante operam, corso d’opera, post operam, relative ai progetti”, quello di Capo d’Otranto come anche quello Kailia, tra Brindisi e la marina leccese di San Cataldo. D’altronde, non si può fare diversamente: il Ministero ha indicato gli aspetti progettuali e ambientali “da approfondire e sviluppare con relativo livello di dettaglio” nella preparazione dello Studio di Impatto Ambientale per ciascun parco. “Contestualmente – aggiungono Odra e Kailia – le due societĂ proseguono nell’interlocuzione con i territori interessati, mantenendo aperto un canale di confronto costruttivo con amministrazioni, associazioni e societĂ civile”.
Ma c’è un ma, o meglio un altro ma: nelle schede tecniche dei due progetti aggiornate al 25 maggio 2022, le due societĂ estraggono dal cilindro il classico coniglio. Basta leggere attentamente tra le righe per trovare un passaggio finora rimasto poco evidente.Â
Si parla di Idrogeno verde e si fa riferimento al fatto che nei progetti di eolico nel mare di Scozia “la proposta progettuale vincente” delle stesse societĂ “prevede di integrare almeno uno dei tre parchi eolici marini galleggianti da realizzare con un elettrolizzatore di grandi dimensioni (taglia 300 MW) per la produzione di idrogeno o ammoniaca verde. Con lo stesso approccio le due societĂ si stanno muovendo nell’ambito dei progetti eolici marini italiani”. Dunque, la costa Brindisi-San Cataldo e quella naturalisticamente ancora piĂą delicata e protetta, la Otranto-Leuca, si prevede anche la realizzazione di grandi elettrolizzatori? e se sì, dove? anche questi sono impatti cumulativi da dover valutare, nel dettaglio, e ascoltando il territorio.