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Non ci sono dubbi: “Organizzazione macrocriminale gestisce la criminalità rurale”

BRINDISI- Si chiama criminalità rurale e in provincia di Brindisi ha già portato, nei primi tre mesi dell’anno, a otto arresti e 13 denunce. Un fenomeno non nuovo ma che sta emergendo in tutta la sua portata solo adesso che si sono accesi i riflettori degli organi istituzionali e delle associazioni di categoria, specie dopo la nascita, nel 2014, dell’Osservatorio  Nazionale sulla “criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare”, con un comitato scientifico presieduto dall’ex procuratore di Torino Giancarlo Caselli e che ha tra i componenti l’ex procuratore capo di Lecce Cataldo Motta.

Tanti gli episodi di microcriminalità, come i furti di olive, mandorle, uva da tavola, legna. Ma ci sono anche altre dinamiche criminali di maggiore spessore che coinvolgono il mondo rurale, fiaccando il comparto. Per gli investigatori, infatti, sono preoccupanti i furti di mezzi agricoli alla base delle estorsioni con la tecnica del “cavallo di ritorno”, vale a dire la restituzione del mezzo dietro corrispettivo in denaro. In alternativa, spesso vengono rubati per immetterli nel mercato nero dei mezzi agricoli, che facilmente sfuggono al controllo istituzionale delle pattuglie in quanto impiegati in territori serviti da assi viari scarsamente battuti.

Non c’è dubbio per i carabinieri: ciò presuppone “una organizzazione più complessa di natura macrocriminale, dotata di articolazione e autocarri capaci di trasportare i mezzi rubati in località sicure. E’ ancora l’ambito macrocriminale che opera danneggiamenti e tagli in larga scala: su ceppi di viti di qualità pregiate o alberi secolari di ulivo che vengono recisi non per ricavare la legna o qualche quintale di olive, bensì per imporre attività di guardiania o un determinato contoterzista per espletare i lavori agricoli, o per obbligare il coltivatore a conferire il prodotto ad una certa azienda  ad un prezzo ovviamente imposto; dinamiche criminali  vecchie e nuove che si susseguono ciclicamente”.

Ecco perché è di fondamentale importanza vincere la paura e denunciare è il messaggio che lancia il Comando Provinciale dei  Carabinieri di Brindisi, denunciando anche in forma anonima.La controffensiva, infatti, inizia a dare risultati: 8 gli arrestati e 13 i denunciati nel primo trimestre dell’anno, mentre erano rispettivamente 5 e 12 nel 2017 e 6 e 12 nel 2016.

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