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Lecce, l’ultima notte di attesa

LECCE – La magia del calcio riempie i cuori di passione e fa traballare la ragione come un pendolo tra gioia e dolore. La gioia straripante per un pallone che si infila nel sette e il dolore provocato dalla delusione generata dalle sconfitte. Ore, Minuti, secondi, attimi interminabili accompagnano l’attesa dei tifosi del Lecce che sognano la serie A, ne annusano il profumo ma ancora non riescono ad agguantarla. Strappata via l’amara pagina di Vicenza adesso c’è il Pordenone e seppur gli incastri matematici per andare in A anche con un pareggio esistono, i giallorossi dovranno giocare per vincere, a chiederlo è un territorio intero. Lecce ed ogni singolo comune della provincia chiede una vittoria per il riscatto meritato di una terra orgogliosa e forte che vive di calcio.

Nell’allenamento a porte aperte di mercoledì sera la risposta del pubblico è stata eccezionale, oltre ogni previsione. E in Curva è apparso il grande striscione storico, quello merlato, per una scenografia che è già da serie A.

Venerdì il Via del Mare ospiterà oltre 25mila spettatori, il colpo d’occhio sarà eccezionale, il clima sarà rovente ed ogni coro, ogni incoraggiamento, rimbomberà da settore a settore.

La notte di venerdì sarà la notte in cui i sogni dovranno scacciare via tutti gli incubi, sarà la notte in cui i colori giallo e rosso faranno brillare la luna con un colore nuovo, sarà la notte in cui il Lecce di Baroni dovrà aggiungere una stella, quella della decima promozione, nel firmamento del calcio italiano.

Tutto passa in secondo piano, anche i problemi che il mister ha a centrocampo dove dovrà fare a meno degli infortunati Faragò e Blin e dovrebbe affidarsi ad uno tra Helgason o Bjorkengren accanto a Hjulmand e Gargiulo perché il pensiero è sempre lì, anche solo un gol, anche solo un boato che squarci il passato ed apra al futuro. Senza se e senza ma, il popolo giallorosso vuole la serie A.

M.Cassone

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