LECCE – La mamma di Marco era una “paziente fragile”, espressione alla quale in questi due anni ci siamo tristemente abituati, che indica i soggetti da tutelare prima di tutti dal contagio da covid.
E il covid ha colpito il corpo già delicato della signora Graziella Ciullo, di 68 anni, il cui cuore non ha retto. Questa mamma si è spenta sabato 9 aprile, nel reparto di Pneumologia del DEA di Lecce, senza, ovvimente, i suoi cari al suo fianco.
E però questa donna non era sola: fino al giorno prima, con lei c’era una dolce compagna di stanza: Maria, “signorina” -come tiene a definirsi- di 83 anni. Lei ha accudito Graziella: le parlava, la coccolava, le sbucciava la frutta. Ora che Graziella non c’è più, nel dolore immenso della sua perdita, il pensiero che non fosse sola e che ci fosse qualcuno a fare le loro veci, si fa strada nel cuore dei suoi tre figli. Che stanno cercando disperatamente la signorina Maria (di cui non diamo il cognome per tutelare la privacy) per dirle “Grazie”. Lei è stata dimessa venerdì 8 aprile. Dovrebbe essere di Lecce o di un paese limitrofo.
L’appello di Marco è commovente, perché è testimone della forza dell’amore e dell’umana solidarietà che possono convivere con una grande sofferenza:
“Stiamo cercando la signora perché vorremmo ringraziarla per aver dato tanto amore negli ultimi istanti di vita di mamma, ha cercato in tutti i modi di accudirla e di farla mangiare, le sbucciava la frutta, proprio come faceva nostro padre. E’ stata la sostituta di noi figli, nuore, nipoti, sorelle, in un momento in cui stava per raggiungere papà in piena solitudine in un letto di ospedale”.
Chiunque abbia notizie della signorina Maria, non esiti a contattarci per dare seguito a questa storia struggente e dolcissima.
Nel servizio, le parole di Marco.
