NARDÒ – Nardò ed il suo hinterland presidiati da un’associazione fortemente radicata sul territorio e con in mano la gestione dello spaccio di cocaina che avveniva a tutte le ore del giorno e della notte con contatti diretti tra pusher e e clienti.
Il capo dell’organizzazione e leadership indiscussa del gruppo Roberto Longo, ritenuto affiliato al clan di Pippi Durante, storico boss di Nardò condannato all’ergastolo per l’omicidio di Renata Fonte.
Longo, che organizzava i traffici tenendo contatti anche con Lecce, è stato arrestato all’alba insieme ad altri sette. Uno dei destinatari dell’ordinanza è al momento irreperibile.
L’ indagine, condotta dalla Squadra Mobile e dal Commissariato di Nardò è una costola dell’operazione Final Blow ed è stata supportata dalle dichiarazioni di quattro collaboratori di giustizia, da intercettazioni e servizi di osservazione che hanno documentato migliaia di cessioni di cocaina, distribuzione di droga agli spacciatori, episodi di violenza contro chi non consegnava il denaro dello spaccio, la rapina di una Mercedes ad un debitore e un commerciante tenuto sotto lo scacco dell’usura: 20 euro al giorno per ogni 1000 euro prestate, un tasso che arrivava a seconda dei periodi anche all’80%.
L’imprenditore, hanno documentato gli inquirenti, ha sempre pagato per evitare guai. Il gruppo era , ermetico e blindato.
Associazione a delinquer
e finalizzata al traffico di droga, estorsione e armi. Accuse contestate ai soggetti destinatari delle ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip dopo le indagini coordinate dalla DDA: Roberto Longo 55 anni, Giulio Falconieri 34 anni, Alessio Farhat di 28, Antony Fracella di 31, Roberto Giammarruto, 31 anni, Chiara Marzano di 27 , Sergio Spenga. Un mercato della droga incessante quello documentato che anche nelle marine, alimentato da innumerevoli clienti, anche professionisti.
https://youtu.be/MF2qxOOzKkI
