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Contro il Cittadella tutto storto. Ma il Lecce sa come rialzarsi

LECCE (G. Serafino) – Che contro il Cittadella si sia visto una delle peggiori versioni del Lecce di Baroni è indubbio. Una squadra con poche idee, messa in crisi da un avversario capace di fare ostruzione, contenimento, gioco spezzettato e marcature a uomo asfissianti. Il Cittadella visto al “Via del Mare” ha vinto così, senza un bel calcio e senza una chiara idea di gioco, ma ha vinto e bisogna darne il giusto merito. Di contro, un Lecce che non ha saputo rimediare all’ostruzionismo ad oltranza, ma che è stato comunque capace di cogliere due traverse fino a rischiare, nei minuti finali, di pareggiare una gara che sembrava ampiamente compromessa.

Se non fosse che si tratti soltanto della terza sconfitta stagionale, ci sarebbe da preoccuparsi perché oltre alla gara, il Lecce mercoledì sera ha perduto anche il primato. Potrebbe essere un colpo più duro sul morale della squadra, ma la storia di questo torneo ci ha insegnato che questo gruppo ha sempre saputo rialzarsi dopo un’uscita a vuoto. Numeri alla mano, infatti, il Lecce non ha mai dato un seguito alle difficoltà. Se ad inizio campionato, il KO alla prima giornata contro la Cremonese è stato superato con il pari contro il Como e la vittoria contro l’Alessandria, la sconfitta che poteva destabilizzare l’ambiente contro il Pisa è stata seguita da una serie di tre vittorie consecutive e da altri quattro risultati utili di fila.

Il capitombolo dell’Arena Garibaldi, infatti, per come arrivato (immeritatamente) e per quello che ha comportato in classifica contro una diretta concorrente, poteva rappresentare una chiave di volta in negativo. Invece la comitiva salentina ha fatto sempre tesoro delle sue sconfitte, persino di quella patita in Coppa Italia contro la Roma. Dopo Pisa, nel dettaglio, il Lecce si è imposto contro le ultime due della classe, Pordenone e Vicenza, ma soprattutto ha vinto lo scontro direttissimo contro la Cremonese, infliggendo ai grigi l’unica loro sconfitta negli ultimi tre mesi.

Da quelle battute d’arresto il Lecce ha costruito la sua scalata fino alla vetta, conquistata nel recupero contro il Vicenza e conservata per circa tre settimane. Il pareggio ad Alessandria, infatti, è costato il primato a favore della stessa Cremonese, privata però della vetta pochi giorni dopo, con il successo giallorosso sul Crotone. Insomma, il Lecce ha già conosciuto il sapore della sconfitta e quello dell’amarezza di cedere il primo posto, ma ha sempre saputo rialzarsi e reagire.

Contro il Cittadella è andato tutto storto: ora al branco di Baroni non resta che fare quello che fino ad oggi gli è sempre riuscito bene: superare le avversità. L’obiettivo ora si chiama Monza, altro scontro diretto sulla via della Serie A: il miglior avversario possibile per dimostrare a tutti la pasta di questo Lecce.

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