BRINDISI – Brindisi prova a giocarsi tutte le sue carte migliori per tentare di intraprendere la strada dello sviluppo turistico. Alle bellezze legate alla sua storia millenaria è innegabile che si debbano aggiungere anche quelle del suo litorale e del mare cristallino.
Ma tra il dire è il fare passa davvero tanto. Sull’intera costa nord del capoluogo, infatti, non c’è una sola struttura ricettiva. L’unico albergo che un imprenditore ha provato a costruire è quello inserito all’interno del villaggio Acque Chiare, ma ne è nata una vicenda giudiziaria infinita e di quel resort – è inutile dirlo – non se n’è fatto più nulla.
Per il resto, la mancanza di un piano della costa, così come del piano urbanistico generale, condiziona qualsiasi programma di sviluppo, pur se l’attuale Amministrazione Comunale ha fatto intendere chiaramente che non è favorevole ad insediamenti ricettivi sul litorale.
Ci si dovrà accontentare, pertanto, degli stabilimenti balneari esistenti e che hanno superato gli ostacoli di carattere urbanistico. Per il resto, nulla da fare.
Il fatto incredibile è che anche il centro abitato ha seri problemi ricettivi, visto che uno dei grandi alberghi della città, situato su uno dei tre corsi principali, è chiuso ormai da anni e non ci risulta che si stia pensando di costruirne altri.
Come dire, insomma, che si punta al turismo di passaggio. Di quello “mordi e fuggi” dei crocieristi o di quello di chi soggiorna altrove e poi magari viene a trascorrere qualche ora in città.
La speranza è che prima o poi si giunga a posizioni chiare anche da questo punto di vista, visto che limitarsi a parlare di turismo certamente non basta a generarlo realmente.
Mimmo Consales