Attualità

Tangenti, perquisito giornalista della Regione. Avrebbe informato Lerario delle cimici in ufficio

BARI – Non si ferma l’indagine della Procura di Bari sulle presunte tangenti all’ex capo della Protezione civile, Mario Lerario, finito in carcere lo scorso 23 dicembre perché colto mentre intascava quella che per gli inquirenti era la mazzetta data dagli imprenditori a lui amici.

Nuove perquisizioni della Guardia di Finanza negli uffici della Regione hanno interessato, questa volta, un giornalista dell’ufficio stampa della Regione, Nico Lorusso.

Lorusso è indagato per concorso in rivelazione e utilizzazione di segreto d’ufficio e favoreggiamento personale perché sarebbe stato lui ad informare Lerario della presenza di cimici nel suo ufficio. Cosa che portò Lerario a bonificare la stanza, non sapendo però che le cimici erano anche nella sua auto e proprio quelle hanno permesso ai finanzieri di fermarlo con la busta piena di soldi al ritorno dell’incontro con l’imprenditore. Lorusso sarebbe stato informato, da un pubblico ufficiale sul quale si stanno concentrando le indagini per l’identificazione, di cimici installate in tre stanze degli uffici della Regione Puglia e, come emerge da una intercettazione ambientale, lo avrebbe comunicato all’ex capo della Protezione civile. Una delle intercettazioni, riportate nel decreto, risale al 3 settembre 2021. “Il decreto che disponeva la faccenda – dice Lorusso a Lerario – che una manaccia me l’ha dato… me lo ha fatto leggere… disponeva qui… e non ho capito bene in quale altro…quale altra stanza …boh”.

I finanzieri hanno perquisito oggi la casa, l’ufficio nella Regione e l’auto del giornalista, sequestrando supporti informatici, pc e telefoni cellulari “al fine di verificare – si legge nel decreto – se nei giorni precedenti rispetto al rinvenimento delle cimici, Lorusso abbia intrattenuto chat o effettuato chiamate voip con individui che, come dichiarato nel corso della conversazione, gli abbiano fatto leggere il decreto dispositivo delle intercettazioni ambientali in tre stanze.

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