SALENTO – Sarà un po’ come nella pellicola diretta da Marco Ferreri, “La grande abbuffata”, capolavoro degli anni ’70 che è anche una lucida critica alla società consumistica: durante queste festività, ci chiuderemo in casa a mangiare, mangiare, mangiare.
La risalita dei contagi induce oltre 9 pugliesi su 10 (93%) a trascorrere il Natale tra le mura domestiche, in famiglia o con i parenti e gli amici più stretti. A far cosa? A ingozzarsi di cibo, naturalmente! Non a caso la spesa in Puglia per pranzi e cenoni è già salita del 38 per cento rispetto allo scorso anno, per un valore medio di 130 euro a famiglia. Lo rivela un’indagine Coldiretti/Ixe’, rielaborata da Coldiretti Puglia, che fornisce anche un altro dato: trascorreremo mediamente quasi 3 ore davanti ai fornelli per preparare cenone o pranzo di Natale. C’è anche un 9 per cento di cittadini che, però, di indossare grembiule e azionare i mestoli non vuole saperne e dunque ricorrerà all’asporto o a piatti pronti portati da amici o parenti.
L’arrivo del green pass rafforzato, la nuova variante Omicron, l’annullamento di feste all’aperto e la stretta sui controlli disegnano, dunque, lo scenario perfetto per rendere la tavola imbandita la nuova piazza delle feste: non mancherà lo spumante per otto consumatori su dieci né il panettone, che con il 77% batte di misura nelle preferenze il pandoro, fermo al 69%. In ogni caso, abbinamento d’obbligo con i dolci della tradizione che vengono fatti in casa in quasi la metà delle famiglie (47%).
Il cibo, dunque, come occasione per stare insieme. E anche come consolazione rispetto a viaggi ed eventi a cui si è costretti a rinunciare. Si spera, comunque, con un finale diverso rispetto a quello de “La grande abbuffata”.
https://www.youtube.com/watch?v=ViVaaUJ6mm4