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Marò, la Procura chiede archiviazione. La moglie di Latorre: “E’ la fine di un incubo”

PUGLIA- Un nuovo passo in avanti nella vicenda dei due Marò, ma forse quello più importante. La Procura di Roma ha infatti chiesto nelle scorse ore l’archiviazione dell’inchiesta su Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, accusati dell’omicidio  di due pescatori, uccisi da colpi d’arma  al largo delle coste del Kerala, in India.

Come ricordiamo, i fatti risalgono al  febbraio 2012. Un anno dopo i marò vennero ascoltati dinanzi alla Corte  e i pm disposero una perizia sul computer e su una macchina fotografica che si trovavano a bordo proprio della nave su cui erano in servizio Latorre e Girone.

Ma ora, al termine degli accertamenti, i pm di Roma, coordinati dal procuratore Michele Prestipino, hanno chiesto al gip di archiviare le accuse in quanto il quadro degli elementi di prova raccolti è insufficiente a garantire l’instaurazione di un processo. Secondo i magistrati: i due marò hanno agito rispettando le regole di ingaggio e convinti di essere sotto attacco di pirati. E ancora, tra gli elementi che hanno portato a chiedere di far cadere le accuse anche la non utilizzabilità degli accertamenti svolti all’epoca dei fatti  come l’autopsia o gli esami balistici.

Infine,  il commento liberatorio della moglie di Latorre su Facebook: “La fine di un incubo durato dieci anni, emozione ,commozione, felicità. ERA ORA!”

 

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