LECCE- Le risorse per far fronte alle richieste di reimpianto di ulivi considerati resistenti al batterio Xylella fastidiosa ci saranno, spostando su questo i soldi di altri capitoli di spesa, per un totale di circa 44 milioni di euro provenienti da misure che non hanno trovato fortuna. Ad affermarlo l’assessore regionale all’Agricoltura Donato Pentassuglia. I numeri diffusi da Coldiretti dicono che nel Leccese al momento sono stati impiantati solo 386mila ulivi di varietà Leccino e Favolosa con 3400 ettari interessati, molto poco rispetto alla situazione complessiva.
Oggi, però, il tema vero è un altro, secondo Pentassuglia: dare maggiore forza alla richiesta avanzata al Ministero dalla Regione Puglia, un mese fa, di ulteriori 700 milioni di euro per la rigenerazione del territorio. In mattinata, nella sede leccese della Regione, si è tenuto il tavolo di concertazione con associazioni di categoria e ambientaliste e gli assessorati all’Agricoltura, all’Ambiente, allo Sviluppo Economico e al Lavoro e Formazione. Si vuole dare anche l’idea del cambio di passo nel metodo: questa non è più solo una questione agricola, ma complessiva e richiede azioni concertate e integrazione tra le forze in campo.
“Smettiamola di guardare indietro – ha rimarcato Pentassuglia -. Spendiamo bene i fondi che abbiamo, 6-700 milioni di euro, anche se il governo deve sbloccarci ancora alcune risorse. Ma guardiamo avanti”. Il riferimento è alla delineazione delle azioni agroambientali, agriclimatiche e di ricostruzione economica e paesaggistica necessarie perché Roma accetti di scucire gli ulteriori 700 milioni.
Anche perché il Pnrr non potrà essere la manna dal cielo che risolverà tutto: il rischio è che senza personale negli uffici non ci siano progetti esecutivi pronti e tali da avere capacità di spendere entro il 2026.
