BRINDISI – Protestano i cittadini del rione Casale di Brindisi per la decisione dell’Amministrazione civica di destinare i locali della ex delegazione comunale a centro di accoglienza per minori migranti. Per questo, a distanza di tre anni da una prima raccolta di 2.500 firme, i manifestanti sono tornati a far sentire la propria voce, chiarendo che non si tratta in alcun modo di una scelta dettata da razzismo.
I migranti, infatti, non sono il vero obiettivo della protesta. Più semplicemente in campagna elettorale il sindaco Rossi aveva garantito che le strutture comunali dismesse sarebbero state utilizzate come luoghi di aggregazione. Ed invece si è inteso candidarsi all’erogazione di fondi pubblici per creare una struttura di accoglienza.