SALENTO- “Tutti gli indicatori all’unanimità hanno conclamato flussi turistici da record nei mesi centrali dell’estate nel salento: il calo nelle presenze straniere è stato abbondantemente compensato da un flusso di ritorno dei turisti autoctoni, causa pandemia. Ad una fase che termina tra le luci, si affianca però quella delle ombre, continue, indefinite, mai risolte”. Così la Cgil di Lecce e il suo sindacato di categoria, la Filcams per la quale il settore continua ad evidenziare limiti storici, sul nostro territorio: tra questi le carenze nell’offerta dei servizi, vecchi vizi sull’applicazione dei contratti per i dipendenti. In particolar modo quest’anno – dicono dal sindacato- è emersa la questione della difficoltà, a detta delle associazioni datoriali, di reperire forza lavoro: il tema è centrale ed esiste oggettivamente. Riteniamo però che la vera causa della riottosità nell’accettare un lavoro stagionale non sia preferire il reddito di cittadinanza al lavoro, ma preferirlo ad una paga non rispettosa né dei contratti né della normativa ad essi collegata. Il turismo è un segmento economico dove, spesso, si annidano forme subdole di caporalato”.