BRINDISI- La triste vicenda di tantissime famiglie costrette a vivere all’interno di baracche per decenni nella periferia di Brindisi probabilmente meritava un epilogo differente. Ed invece ancora oggi questa gente non riesce a gioire per il fatto di aver ricevuto un alloggio nuovo, ben diverso da quelli con tetti in amianto e spesso allagati da acqua di fogna.
I nuovi appartamenti, infatti, sono ancora privi di gas e di acqua calda. Elementi essenziali, soprattutto per chi ha in casa bambini e anziani ed anche per evitare il rischio di utilizzo di bombole all’interno delle case. Il problema è che non sono stati gli abitanti di Parco Bove a chiedere di essere trasferiti nelle nuove palazzine. Lo ha intimato il Comune, con il chiaro intento di liberare in tempi brevissimi le baracche per poter dare inizio alle operazioni di abbattimento e quindi per avviare l’iter per la costruzione di nuovi alloggi.
Da qui i malumori dei diretti interessati che oggi temono tempi lunghi per l’allaccio del gas e quindi anche per poter usufruire dell’acqua calda, anche in considerazione dell’arrivo della stagione autunnale.
Forse una volta tanto sarebbe il caso di chiarire di chi sono le responsabilità per questi ritardi che vanno solo a discapito dei cittadini interessati.
Mimmo Consales
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